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Costo della materia energia : a Pasqua 2020 è arrivato a 0 €
Nel periodo del weekend di Pasqua 2020 è avvenuto in Italia un evento decisamente insolito: il costo della materia energia per quel che riguarda l’energia elettrica è arrivato ad essere nullo: 0 €.
(fonte Mercato Elettrico, https://www.mercatoelettrico.org/It/Esiti/MGP/EsitiMGP.aspx)
Perché è successo ?
Il prezzo dell’energia è ovviamente dipendente dalla fonte che la produce, se la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili (che ha un costo di produzione dell’energia nullo) aumenta allora il costo della materia energia diminuisce.
In questo periodo di tempo il fotovoltaico è stata la fonte principale di produzione dell’energia necessaria alla rete elettrica da come si può vedere dai grafici di Terna, l’ente gestore della rete elettrica in Italia.
Ovviamente va detto che:
- Si tratta di un valore raggiunto in un periodo molto particolare : un weekend all’interno di un periodo di blocco dovuto alla situazione pandemica generale
- Il costo della materia energia è arrivato a 0 ma nel costo complessivo ci sono anche le componenti “oneri di gestione” e “trasporto” quindi il costo del kWh in bolletta non si è azzerato
Detto questo rimane comunque molto significativo che il costo della materia energia sia arrivato ad essere uguale a 0 e va aggiunto che nei dati di Terna non compare la produzione fotovoltaica domestica prodotta e auto consumata direttamente dalle abitazioni che ospitano un impianto fotovoltaico domestico.
Che segnale possiamo cogliere da questo episodio ?
Se da un lato ribadiamo che si tratta di un evento particolare, dall’altro si può dire che il fotovoltaico è ormai una realtà nel settore energetico italiano. Ovviamente molte cose devono essere migliorate e non si può dire che oggi il fotovoltaico possa essere l’unica fonte di produzione di energia.
La recente approvazione della norma che prevede che possano nascere le cosiddette “comunità energetiche” (che prevedono la possibilità di installare un impianto fotovoltaico in un condominio) è un altro segnale positivo. Fra l’altro aumentando la produzione e il consumo distribuito di energia elettrica si permetterebbe non solo di abbassare il costo della materia energia ma anche gli altri costi, vale a dire gli “oneri di gestione” e “trasporto”.
Allo stesso tempo se la tecnologia permetterà di ottenere sistemi di accumulo che abbiamo dei costi inferiori e performance migliori di quelli attuali allora si potrà veramente pensare ad un passaggio decisivo verso la decarbonizzazione del sistema energetico.
Il discorso non dipende solo dalla tecnologia: rimangono da sciogliere alcuni nodi che possano semplificare lo sviluppo di progetti relativi a grandi impianti di produzione fotovoltaica (ad esempio quelli ad alta tensione) che sarebbero oltretutto un beneficio economico per lo stato in quanto creerebbero anche un gettito fiscale molto importante.
Tutto questo in vista di una sempre maggiore richiesta di energia elettrica dovuta anche al passaggio all’elettrico per quel che riguarda la generazione di calore per il riscaldamento domestico (dalle caldaie a gas alle pompe di calore) e all’aumento della mobilità elettrica a discapito, speriamo, dei mezzi di trasporto che usano fonti fossili.