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Cappotto termico interno : gli 8 punti da considerare per farlo bene
Il sistema di isolamento termico a cappotto permette di isolare termicamente le nostre abitazioni riducendo quindi la dispersione di calore, riducendo i costi della bolletta e aumentando il comfort abitativo. Questo intervento permette di ridurre i costi non solo di riscaldamento ma anche di raffrescamento durante l’estate.
L’intervento migliore è posare il cappotto all’esterno dell’edificio per isolare in maniera più efficiente l’involucro e risolvere i ponti termici.
Ci sono delle situazioni in cui il cappotto termico esterno non può essere fatto: la necessità di isolare un solo appartamento in un condominio o il desiderio di non modificare l’aspetto esterno dell’edificio (presenza di paramano o altro).
In questi casi alcune ditte propongono di posare il cappotto termico all’interno dell’edificio.
Elementi da tenere presente nella valutazione di un cappotto interno
- La parete deve essere di materiale igroscopico. Vanno bene pareti in laterizio (che si trovano quasi ovunque) o calcestruzzo cellulare, mentre è da evitare nel caso ci sia il calcestruzzo
- L’intonaco interno esistente deve essere di materiale igroscopico (ad esempio base di calce o terra cruda). In caso contrario è consigliabile rimuoverlo e rifarlo prima dei lavori
- La pittura interna della parete deve essere di materiale igroscopico: non vanno bene pareti tinteggiate a smalto o con vernici impermeabili
- Occorre analizzare i ponti termici esistenti e l’impatto che possono avere sull’isolamento termico effettuato dall’interno
- Nella posa occorre prevedere l’uso di materiali igroscopici naturali: ad esempio la fibra di legno o il sughero biondo
- Nella posa occorre evitare montaggi a secco, che prevedono fori o fughe: è preferibile utilizzare materiali da incollare con finitura ad intonaco
- Dopo la posa evitare il più possibile di appoggiare mobili di grandi dimensioni alle pareti su cui è stato realizzato l’isolamento dall’interno per evitare problemi di muffe
- L’isolamento dall’interno necessita di un basso tasso di umidità dell’aria. E’ consigliabile valutare l’installazione di un impianto di ventilazione meccanica controllata (VMC). Ricordiamo che la VMC è un sistema che è molto utile per eliminare in maniera definitiva il problema delle muffe sui muri.
Qui di seguito la verifica termo igrometrica di un’ipotesi di cappotto termico interno (realizzata con il software Termolog, si noti al fondo del documento l’esito positivo che esclude il rischio di condensa interstiziale.
Al di là dei singoli elementi, ciò che è importante considerare è che un intervento di isolamento effettuato dall’interno deve essere progettato con attenzione tenendo presente i punti critici e adottando le opportune soluzioni.
Vantaggi e svantaggi del cappotto termico interno
Nella posa di un cappotto termico interno riteniamo importante ricordare i seguenti svantaggi:
- Si sottrae spazio agli ambienti della casa (un cappotto ha normalmente lo spessore di 8-10 cm)
- E’ vero che la casa può beneficiare di questo isolamento ma la parete esterna rimane comunque fredda. Questa situazione può provocare la presenza di condensa interstiziale che si può venire a creare tra lo strato isolante e la parete. Tale situazione può provocare problemi di condensa e quindi di muffe che non sono a vista e rischiano di creare seri problemi. Se già in partenza si hanno problemi di umidità in casa il cappotto interno non è la soluzione migliore che si possa proporre (ancor di più se vengono posati materiali non traspiranti come l’EPS o comunque di origine sintetica)
Cappotto termico interno: con o senza barriera al vapore ?
Spesso quando si valuta il cappotto termico dall’interno viene proposto di posare una barriera al vapore che è uno strato impermeabile che viene posto sul lato caldo del materiale isolante. Questa barriera impedisce al vapore di arrivare nella zona in cui è presente il materiale isolante dove si possono creare situazioni di condensa interstiziale.
Gli inconvenienti della barriera al vapore sono i seguenti:
- in inverno limita fortemente la traspirabilità delle pareti
- in estate il flusso igrometrico si inverte: la pressione del vapore è maggiore all’esterno rispetto a quella all’interno dell’abitazione per cui la presenza della barriera a vapore risulta essere addirittura controproducente
L’alternativa alla barriera al vapore consiste nell’utilizzare prodotti come il sughero biondo che è impermeabile all’acqua ma permeabilie al vapore.
Alternative al cappotto termico interno
Una alternativa al cappotto interno (in caso in cui quello esterno non sia praticabile) può essere quella di isolare la casa con l’insufflaggio dell’intercapedine. Abbiamo detto nella pagina in cui parliamo di insufflaggio che tale intervento non risolve i ponti termici e questo è un elemento importante da tenere presente ma va detto che anche con il cappotto termico interno non si possono evitare i ponti termici orizzontali (quelli tra un piano e l’altro dell’edificio).
Confrontando vantaggi e svantaggi spesso l’insufflaggio, unito a interventi di riduzione dell’umidità interna con la ventilazione meccanica controllata e interventi di correzione dei ponti termici, può essere la soluzione da preferire al cappotto termico interno ma rimangono entrambi due interventi che vanno analizzati e progettati con attenzione per non andare incontro a effetti collaterali negativi come l’accentuazione dei ponti termici e la conseguente presenza di condense e muffe.
Vernici isolanti per l’isolamento termico ? No grazie
Ultimamente si parla sempre più spesso di materiali che con pochi mm di spessore permetterebbero di isolare termicamente un edificio. Invece di ricorrere ad un cappotto termico dello spessore di 10 cm sarebbe sufficiente posare questi materiali dello spessore di pochi mm.
Come Ecostili ad oggi non abbiamo alcun riscontro che questi materiali siano realmente efficaci per quel che riguarda l’isolamento termico e non li consigliamo. L’unica fonte a cui facciamo affidamento è un comunicato dell’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e Acustico (ANIT) che può disponibile a questo link.
Ho una mansarda con muratura il laterizio, è consigliabile posare i pannelli in sughero senza intonacare il laterizio e successivamente applicare il cartongesso?
ho un pian terreno datato 1967 e non è quasi mai abitato, ma c’è il lato destro della parete della casa che produce umidità e muffe……si può fare il cappotto termico interno con pannelli in sughero? Posso usufruire dell’ecobonus con sconto in fattura?
Salve, il cappotto termico interno va sempre valutato con attenzione (come precisato anche nell’articolo). Oltre ai materiali da utilizzare, viste le problematiche di umidità interna, va considerata la possibilità di installare un sistema di ventilazione meccanica controllata per effettuare un ricambio dell’aria e conseguente abbassamento dell’umidità presente.
BUONA SERA ABITO IN UN CONDOMINIO DEL 1970 LE FACCIATE SONO IN TUFO RIVESTITE DI MATTONI. E POSSIBILE FARE UN CAPPOTTO INTERNO IN CUCINA DOVE HO UN ALTO TASSO DI UMIDITA’ CHE MI PORTA ALLA FORMAZIONE DI PUNTINI DI MUFFA. CHE TIPO DI MATERIALE POSSO UTILIZZARE
buona sera il mio condominio risale al 1970 e le facciate sono in tufo ricoperti di mattonelle. e POSSIBILE FARE UN CAPPOTTO INTERNO IN CUCINA DOVE ho un alto tasso di umidità che porta alla formazione di piccoli puntini nero di muffa. che tipo di materiale posso utilizzare ?
buongiorno il mio condominio risale al 1955 e le facciate sono in paramano/mattoni a vista è possibile mettere un cappotto termico su questo tipo di superficie. E’ utile per mantenere caldo nella stagione invernale e fresco in quella estiva? attualmente non ci sono problemi di sorta
Sì è possibile posare il cappotto sulla facciata con mattoni a vista. Per un efficace isolamento estivo occorre utilizzare materiali adatti a questa tipologia di isolamento cercando di evitare l’EPS.